Attenzione alla economia!

A volte capita che se ne parli come se fosse un mostro lontano, strano e non compreso, che altro non fa se non rovinare il mondo con tutte le sue proprie manie e le sue basse intenzioni; altre volte invece viene vista come una ancora di salvezza per le persone, per i Paesi, per le società, per le associazioni, per tutti i gruppi e per tutti i singoli. Insomma, come credo sia evidente la economia assume molti volti e molti nomi, in base al suo compito precipuo nel singolo caso concreto.

E diviene dunque quanto mai complesso cercare qui di giungere a una definizione unitaria di tale fenomeno. Men che meno sarà facile cercare di individuare e capire come questa economia possa farsi, da un alto, ecocompatibile, e da un altro lato, diverso e comunque da doversi abbinare, pure equa. Mi pare che sia chiaro come un obiettivo di tal fatta sia quanto mai complesso, lontano e avveniristico: eppure, non possiamo permetterci qui, noi che siamo più giovani e che dobbiamo guardare al futuro, di dimenticare o di ignorare tale potenziale tendenza.

Uno degli obiettivi del nostro magazine, infatti e dunque, è proprio quello di sensibilizzare il pubblico verso un tema tanto delicato e tanto poco affrontato nelle grandi discussioni, che sono di per forza e senza ombra di dubbio di fronte alle urgenze di oggi, sormontate e superate e dimenticate a fronte di temi di maggiore urgenza, di maggior pressione e di maggior vicinanza. Per quanto ci riguarda, però, questo non deve costituire una scusa, ma anzi deve spingerci a una crescita nella attenzione.

Eco compatibilità ed equità

Quanto può essere difficile rendere tutti i nostri processi produttivi rispettosi di quello che è poi l’ambiente che ci circonda? Quanto può essere difficile rendere a impatto zero le emissioni delle nostre fabbriche? E questo è un problema che si impone tanto da un lato più tecnologico, di creazione di appositi processi che possano garantire un simile risultato, sia da un punto di vista dei costi, e del prezzo che le fabbriche dovrebbero sostenere per potersi adeguare a tale eco compatibilità potenziale.

Camminare lungo questa impervia strada non è facile, non è semplice, non è men che meno la via meno insidiosa che si possa percorrere. Si incontra la opposizione di chi non vuole investire denaro fresco in questa direzione, che potrebbe dare vantaggi economici solo nel lungo periodo. Perché vi è chi pensa più al denaro di oggi che non alla sicurezza e alla salute di domani. Ed è questo atteggiamento il primo a dover essere criticato e osteggiato da chi, come noi e come voi, si interessa a questo tema.

Non vi è alcuna possibilità di trovare poi una equità su più livelli (sociale, etica, morale, economica,…) per questa nostra economia di oggi, se non ci si muove per prima cosa nella ottica di accettare e ammettere la necessità di un sacrificio economico attuale, e anche potenziale negli anni a venire, in vista però di ottimi risultato nel periodo meno immediato.